prodotto di scarsissima reperibilità internazionale, che gode di fama planetaria. Ci inorgoglisce poterlo proporre al nostro pubblico. Le uve di questa rarità sono ricavate dall'interno del climat “Les Malconsorts”, ma in una seconda particella di pertinenza del domaine; tale area vitata, racchiusa in un perimetro di 0.49 ha, è precisamente ubicata nella parte nord dei "Aux Malconsorts", in aderenza con l'originaria particella del grande "La Tache" (nominata "Tache joly de Bévy"). Questa peculiare collocazione del sito, in monopole dei De Montille, si trova, pertanto, in una posizione geografica stupenda e privilegiata, che bacia il “La Tache” originario, e del quale condivide una strettissima parentela qualitativa. Il vino che se ne ricava, quindi, viene scrupolosamente vinificato separatamente dagli ""Aux Malconsorts", con il nome di “Aux Malconsorts Christiane”; il nome della cuvée è stato concepito in onore della moglie (deceduta nel 2008) del compianto Avv.to Hubert, padre di Alix ed Etienne. I riscontri olfattivi e gusto-olfattivi di quest’area sono diversi dai “Malconsorts”: si tratta di un vino più chirurgico, per definizione di dettagli, che evidenzia un bonus di personalità territoriale sorprendente, che deve molto alla sua caratterizzazione geologica: infatti, i terreni dell'area nord del "Malconsorts" da cui si ricava questa meraviglia, giacciono su marne di colorazione chiara, frammista a ciottoli bianchi, ricchi di una componente sassosa; inoltre, il climat gode di una magnifica esposizione; il cote tipico di questo prodotto è enfatizzato su stordenti presenze fitte e dense di ribes e lamponi, irrorati di una componente minerale singolare per espressività. Versione '19, vinificata a grappolo intero, rubina impenetrabile; naso merlettato di spezie orientali scure cui si succede un debordante nucleo fruttato, in questo momento leggibile quasi unicamente in termini di potenza espressiva, in attesa che ossigeno ed anni necessari di vetro dipanino la sua sconcertante aura multiforme. Si, perchè questa 2019 si è rivelata un toccasana per tutti i gioielli di casa De Montille, amplificandone ancor di più il tenore emozionale per chi ha la fortuna di poterli approcciare; la monumentalità di questo prodotto risiede negli infiniti rimandi che un degustatore skillato può rinvenire; la ricchezza olfattiva, cioè il ventaglio spiazzante di spezie esotiche, che avviluppano in un abbraccio caldo drappi di amarene mature e cassis, sfumati nel loro incedere, da aromi lievi di cacao, tè nero e scorza d'arancia, costituisce un'autentica bomba esperienziale; l'equilibrio in bocca si fa multistrato, scarta in direzioni diverse su volumetria e verticalità; da qui la percezione di una tridimensionalità del sorso, foderato da una mineralità che seduce, perchè si pone al servizio del corredo tannico e fruttato, accrescendo la sensazione di piacere gustativo complessiva. Finale interminabile. Tempo al tempo. Serratelo in cantinetta, gettate la chiave e consegnatelo all'oblio necessario alla sua crescita progressiva ed inarrestabile. Esemplari contatissimi. Apogeo di consumazione [2026-2035].