siamo al cospetto della parcella più estesa della Cote d'or, con i suoi 50.97 ha complessivi; il lotto di pertinenza dei Grivot, dislocato nella parte a sud del climat, fu acquistato nel 1919; le vigne vantano, al netto degli espianti, mediamente, più di quarantacinque anni di età media; sin dagli albori della topografia ufficiale, si tratta di un climat riconosciuto come una sorta di missaggio tra le anime di uno Chambertin e quella di un Richebourg. Ricchezza di dettagli, finezza estrema, materia unica, ed un tocco meravigliosamente sauvage sono le matrici unanimemente riconosciute al suo dna. Dopo adeguato affinamento, sconta tutte le sue ruvidità giovanili ed elargisce ricami stilistici immediatamente riconoscibili, tra cui spiccano netti sentori di violetta, frutta matura scura, tartufo nero ed un cospicuo mix di spezie orientali. Versione '18 che, tra i molti “clos de vougeot” di altri produttori testati con attenzione, si è davvero rivelato un'esperienza distintiva; rosso rubino violaco impenetrabile; al naso tracima la percezione di bacche scure, susine selvatiche e prugne mature; bocca scalpitante ma senza ansia da prestazione, anzi, in stile rilassato, didattico e sicuro nel suo incedere, mai fuori dalle righe, anzi; al palato la ciliegia scura ed il ribes nero si avviluppano in una sintesi seduttiva e preludono ad un retrolfatto che si spande lento e persistente, che fa emergere l'anima di questo vino. Un Clos de Vougeot saporoso, con una spina dorsale definita e di grande definizione complessiva. Un Grand Cru di grande impatto emotivo. Apogeo di consumazione [2025-2035]