"Le plus Vosne-Romanée des Nuits St Georges 1er cru, selon Grivot". La parcella, le cui viti più vecchie vantano più di 90 anni, riconosciuta come uno dei siti di maggior bellezza della aoc, si estende per 6.30 ha complessivi e la pertinenza in proprietà dei Grivot (uno dei 15 proprietari) misura 0.84 are; è posizionata nell’area centro orientale del climat, confina, a nord, con il comune di Vosne-Romanée; la prossimità di queste due denominazioni ne determina un vino dalla doppia anima: possiede la nobile e raffinata classe di un Vosne e la ricchezza di dettagli estrattivi e la tenacia a resistere al tempo, migliorandosi, di un Nuits St Georges; il climat, ubicato a 300 metri d'altitudine, in posizione invidiabile, presenta una forte pendenza. La nobiltà di questo terroir risiede nella purezza del calcare oolitico presente ad appena mezzo metro sotto il livello del suolo, il quale poggia, a sua volta su una spessa lastra di aristocratica marna calcarea giurassica, del periodo bajociano. Versione '18 che, lo diciamo subito, merita almeno i 94 punti base; elevata in 30 per cento di legno piccolo nuovo, si presenta agghindata in rosso rubino profondissimo; naso muscoloso, che esordisce con nuances di lavanda, rose a petalo rosso, per poi deflagrare decibel di ribes e mirtillo nero, dopo adeguata olfazione; fanno il loro ingresso, in un secondo momento, note di spezie scure, tiepide venature ferrose, e tanta ciliegia scura polposa; in bocca è impressionante per la corrente energetica che lo attraversa, la quale, al momento, si traduce in una mineralità propria tutt'altro che timida ed un corredo tannico saporoso, a stratificazione finemente ricamata; il tempo tradurrà al meglio la sua grande vocazione espressiva in un vino estremamente ricco di personalità. Apogeo di consumazione [2025-2032]