il climat è ubicato a Chenove, ed è tra i candidati più autorevoli ad assurgere a 1er cru: l'INAO, dopo diversi anni, si è recentemente pronunciata favorevolmente in questo senso. Si tratta di un climat che, notoriamente, dà luogo a vini di bella struttura, opulenza, morbidezza, persistenza, molto profumato e suadente, coltivato, nella sua parte meridionale. Uve che vengono prodotte da una parcella di 3 ha, i cui suoli sono costellati d'argille rosse, con quote consistenti di ghiaie molto sottili, da un parco vitato di cui alcuni ceppi arrivano ai 70 anni; Fournier ricava un vino dalla mineralità travolgente (dai chiari rimandi marini), sostenuta da un tessuto acido e tannico di matrice austera ma raffinata, che ne garantisce longevità, quindi evoluzione di grandi prospettive qualitative; come tutti i pinot noir di questa denominazione, le nuances cromatiche sono piuttosto intense e vivide, declinate sul rosso rubino quasi impenetrabile; il bouquet esprime una nota di testa che vira nettamente su frutti a bacca rossa (ciliegia e fragola) e nera (ribes e mirtillo); al palato ostenta la sua indole virile, poderosa, dal sorso generoso, ma sempre nell'alveo del medio corpo, di bella ampiezza, che chiude in un finale di bella eco retrolfattiva. Versione '18 rubina scintillante; naso spiazzante, cosparso di frutti maturi incredibilmente restituiti allo stato di purezza cristallina: more scure, ribes, lamponi, e spezie orientali danzano alternandosi la prima fila; bocca che sa di infuso di lampone fresco, mora croccante, arancia rossa, mandarino e ciliegia fresca; il tutto costellato di tannini succosi, tattilmente vibranti, sostenuti da una freschezza adeguata; molto dettagliato sul finale. Ottimo potenziale per una annata che lo ha letteralmente esaltato. Apogeo di consumazione [2022-2028]