Comte Armand Scheda prodotto
Pommard 1er cru clos des Epeneaux monopole 2017
cru tra i qualitativamente più emblematici della Cote d'Or, amministrato in regime di monopole dal domaine Comte Armand, necessita davvero di pochissime presentazioni, stante la sua celeberrima fama, che lo pone, senza tema di smentita, nella top ten dei monopole di Côtes de Beaune; la vigna è sapientemente condotta da Paul Zinetti (successore, al timone della conduzione enologica, di Benjamin Leroux) in regime di agricoltura biodinamica certificata; il climat è esteso per 5.2 ha, si trova ubicato proprio tra i "Les Grands" ed i "Les Petits Epenots" ed è composto dal missaggio di circa l’80% di uve provenienti dai “Petits Epenots” e dal 20% di uve provenienti dai “Grands Epenots”, con viti di età compresa tra i 18 ed i 75 anni, con una densità che raggiunge i 12 mila ceppi per ettaro; si tratta di una parcella divisa in 4 settori, vinificati separatamente, distinti per parametri che si riferiscono all'anno di piantumazione, alla struttura dei suoli ed alla profondità a cui si trova la roccia madre (dai 20-30 cm nella parte superiore, sino ai 60-80cm nella parte inferore del clos); il dato geologico più importante riferibile a questo peculiare climat è la massiccia e generale presenza, nel suo suolo ,di uno strato calcareo risalente al periodo Calloviano (l'ultimo delle quattro età in cui è suddiviso il Giurassico medio, la seconda epoca dell'intero periodo: è compreso tra i 165 e 161 milioni di anni fa), costituito una roccia calcarea particolarmente dura e compatta, che contempla un nutrito amalgama di molluschi bivalve e ostriche di quella datazione. La vinificazione avviene con il 10 per cento di raspo e la maturazione avviene per 22 mesi in piece in cui viene utilizzata una percentuale di legno nuovo che non supera il 40 per cento. Il vino di Compte Armand rappresenta una sintesi perfetta, un connubio davvero paradigmatico, tra i concetti enoici di potenza e finezza. Versione '17 caratterizzata, per quest'annata, a causa anche dell'abbondanza di uva prodotta, da un vino elaborato senza utilizzo del raspo; la risultante rinuncia solo in parte al suo consueto bonus aromatico per ingentilirsi e rendersi approcciabile, in modo inconsueto, già in gioventù; naso ricco, intenso, complesso, cui l'ossigeno dona il palcoscenico che si merita, tutto declinato su dolci spezie scure e mazzi di lamponi neri, che paiono raccolti in fila serrate; bocca potente, di grande personalità, di grande suadenza, purezza, eleganza, in cui non c'è traccia di peso estrattivo, ed in cui si percepisce una carezza balsamica mentolata ammiccante, cui è adagiato un sostrato che richiama le nuances del cioccolato fondente, sorretto da frutta scura e da una corrente sapida fulminante nel suo incedere; insomma, si palesa anche più approcciabile del solito in questa fase di estrema giovinezza; attenderlo, pero', è d'obbligo per coglierne tutte le delicate sfaccettature che notoriamente lo contraddistinguono. Apogeo di consumazione [2024-2030].
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