climat stabilmente incastonato nell'artistocrazia più raffinata di Chassagne, esteso per 14 ha, ubicato a circa 270 metri d'altitudine ed integralmente esposto ad est. Jean Marc ci rammenta come si tratti di uno dei più reputati cru della denominazione dal medioevo: infatti, è stato un grande pinot noir già per le comunità ecclesiastiche locali che lo concepirono e che contribuirino, in modo decisivo, a tratteggiarne l'aura di un capolavoro enoico; la storia di questo climat è articolata e complessa: pare la sua individuazione sia ascrivibile addirittura al VI secolo dopo Cristo; in seguito, il fenomeno della Rivoluzione francese ne polverizzò la sua nobile ascendenza originaria in più proprietari. Lo storico parco vitato di Jean Marc risale, nei suoi primi impianti, addirittura al 1910. Siamo letteralmente al cospetto del numero uno tra i pinot noir di chassagne, che spicca per complessa personalità, indubbia eleganza ed estrema raffinatezza: pertanto, è un autentico privilegio poterlo proporre. Annata 2022 rubino impenetrabile. Si conferma il più brillante esempio della potenzialità immensa del pinot noir in terra di antichi rossi. Vecchie viti ed una vinificazione da manuale danno luogo a quello che definiamo un piccolo grande capolavoro enoico di Jean Marc che mette a terra 100 anni di vita del parco vitato in maniera splendida in questa 2022. Lo stile gourmand, percepibile sin dalla gioventù ne fa un campione di beva. Naso di concentrata raffinatezza che irradia ribes rossi, strie mentolate, spezie dolci e delicate scorze d'arancia sanguinella. Bocca che irradia tutto lo spettro dei frutti rossi boschivi ed una freschezza ed un ricamo di dettagli precisi che fanno decollare letteralmente il sorso. Altitudini qualitative e savoir faire. Un rouge che non si fa dimenticare. Apogeo di consumazione [2028-2038]