Albert Grivault Scheda prodotto
Meursault 1er cru clos des Perrieres monopole 2019
il lieux-dit, esteso per 0.95 ha complessivi, che si trova nell'area mediana del “Perrières”, recintato da un muro a secco, è di pertinenza esclusiva del domaine A. Grivault dal 1879; deriva la sua etimologia dal francese antico "perrier" (sentiero ghiaioso) e rappresenta la toponomastica dei terreni sui cui poggiano i vigneti, copiosamente ciottolosi ed in cui prevale la componente marnosa di matrice argillosa; forse richiama una strada antica, e la pietra utilizzata nella composizione di queste vie. Nelle immediatezze del climat, nella parte superiore della collina, sono visibili antiche cave, dove si rinvengono tracce di una tipologia di calcare chiamata "pierre de Chassagne". Il climat di Perrieres rappresenta una delle, se non "l'eccellenza stessa" di Meursault, rappresentando, de facto, un grand cru in pectore. Questo vino esprime una mineralità ed un allungo da vero primatista; sfoggia una veste tridimensionale dai toni letteralmente epici: trasuda una mineralità di territorio luminescente ed è dotato di un'energia intrinseca vibrante ed una persistenza che rappresenta un reference stantard in questa denominazione. La reale differenza tra il "Clos" ed il semplice "1er cru Perrieres" (a meno di 70 metri di distanza l'uno dall'altro) è dovuta allo strato di roccia sottostante il "Clos", che possiede una quota di argilla più ampia (46%) e profonda, di limo intorno al 30%, di sabbie finisisme intorno al 6-7% ed, infine, circa un 17% di sabbie dal diametro più evidente e si trova proprio nel punto di incontro tra lo strato giurassico Bathoniano e Calloviano; qui si evidenzia la presenza di calcare attivo appena sotto la soglia del 5% ed una notevole quota di magnesio nei suoli; tutti questi parametri gli conferiscono il bonus di stile che lo contraddistingue dal “Perrieres”, ottenuto da vigne ultra 50ennali, rispetto a quelle del "Clos", che hanno subito reimpianti nel 1987. Annata '19 che abbaglia e illumina la scena paglierina carica sgargiante; naso inizialmente ritroso; scontata una leggera riduzione dispensa sbuffi di dolci pesche bianche, mele croccanti, limoni freschi, burrosità aromatiche, venature sapide distintive; bocca giovane, che sta cercando la sua strada espressiva, districandosi tra note di frutta tropicale vivida, una freschezza adamantina, un'anima declinata su cenni sapidi unici, propri di un dna estremamente riconoscibile e scintillante; presenza scenica palatale da prima donna, seppur in un lento divenire, radicato su stratificazioni già palpabili ed un finale che prelude grandezza. Outstanding. La golden hour di questo prodotto è solo questione di pazienti e legittime attese. Apogeo di consumazione [2026-2040]
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