Comte Armand Scheda prodotto
Pommard 1er Cru Clos des Epeneaux monopole 2020
cru tra i qualitativamente più emblematici della Cote d'Or, amministrato in regime di monopole dal domaine Comte Armand, necessita davvero di pochissime presentazioni, stante la sua celeberrima fama, che lo pone, senza tema di smentita, nella top ten dei monopole di Côtes de Beaune; la vigna è sapientemente condotta, dal 2014, da Paul Zinetti (successore, al timone della conduzione enologica, di Benjamin Leroux) in regime di agricoltura biodinamica certificata; il climat è esteso per 5.2 ha, si trova ubicato proprio tra i "Les Grands" ed i "Les Petits Epenots" ed è composto dal missaggio di circa l’80% di uve provenienti dai “Petits Epenots” e dal 20% di uve provenienti dai “Grands Epenots”, con viti di età compresa tra i 30 e gli 80 anni, con una densità che raggiunge i 12 mila ceppi per ettaro; si tratta di una parcella divisa in 4 settori, vinificati separatamente, distinti per parametri che si riferiscono all'anno di piantumazione, alla struttura dei suoli, alla texture dei suoli ed alla profondità a cui si trova la roccia madre (dai 20-30 cm nella parte superiore, sino ai 60-80cm nella parte inferiore del clos). Il dato geologico più importante riferibile a questo peculiare climat è la massiccia e generale presenza, nel suo suolo ,di uno strato calcareo risalente al periodo Calloviano (l'ultimo delle quattro età in cui è suddiviso il Giurassico medio, la seconda epoca dell'intero periodo: è compreso tra i 165 e 161 milioni di anni fa), costituito una roccia calcarea particolarmente dura e compatta, che contempla un nutrito amalgama di molluschi bivalve e ostriche di quella datazione. La vinificazione avviene con il 10 per cento di raspo e la maturazione avviene per 22 mesi in piece in cui viene utilizzata una percentuale di legno nuovo che non supera il 40 per cento. Il vino di Comte Armand rappresenta una sintesi perfetta, un connubio davvero paradigmatico, in equilibrio tra due concetti enoici non sempre in contrasto: potenza e finezza. Annata '20 che abbiamo degustato in parallelo con altri millesimi, grazie alla disponibilità di Paul, ed è stata una esperienza decisamente istruttiva ripercorrere le ultime sette annate di questo monopole; questa annata ci ha regalato grandi soddisfazioni: le vecchie viti, più resistenti al caldo, hanno lavorato in modo encombiabile, che ha conferito estremo nitore al prodotto finale. Si presenta violaco rubino molto scuro; naso che definiamo gladiatorio, che esibisce con fermezza la sua trama ispirata, che accenna nuances mentolate, poi di arancia rossa, ed, infine, una smaccata presenza di amarene e lamponi, che gareggiano a primeggiare; bocca profonda, abissale, sulla quale sgorgano cenni di pimento, piccantezze da noce moscata e pepe bianco; molto composto sotto il profilo della mineralità, che lo innerva e lo caratterizza, e di una freschezza che sostiene l'architrave del sorso. Chiude in un eco che impressiona. Vino di grandi rimandi, spunti anche di natura emotiva, di sicura cilindrata, e classe peculiare, riconoscibile. A nostro giudizio, una spanna superiore al 2019, già grandemente celebrato. 94 punti di partenza. Apogeo di consumazione [2027-2037]
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