storicamente tra i più rinomati climats della denominazione, richiama etimologicamente la presenza di un querceto che, un tempo, forniva legno di qualità preziosa per ebanisti locali. La parcella vanta un contesto territoriale dotato di peculiarità uniche nel panorama dell'appellation, in cui l'incidenza del 'fattore suolo' ricopre un ruolo determinante: nella parte più esposta alla superficie si rinviene la presenza di argille scure, mentre, più in profondità, sono presenti, sia il celebre calcare rosa di Prémeaux, che un'apprezzabile quota di oolite chiara. I tratti storicamente caratterizzanti di questo vino sono: la contenutistica aromatica, che si declina sulla presenza marcata di un cote floreale, contraddistinto all'estrema grazia dei suoi effluvi di fiori a petalo rosa e rosso, una delicata intensità della qualità estrattiva senza rinunciare ad un ottimo telaio di polposo tessuto tannico, che gli permette di gestire, senza scomporsi, il trascorrere del tempo in vetro. Una curiosità geografica: si tratta dell'unico climat nordista che il domaine gestisce in questa denominazione. I Gouges lavorano un parco vitato di età media di oltre quarant'anni, che insiste su un terreno di pertinenza esteso per 0.46 ha, che si sviluppa su suoli erbosi, di matrice argilloso-calcarea ed alluvionale, frutto di detriti provenienti dalla “Combe de la Serrée”. Il sesto di impianto è di 10 mila piante per ettaro e la resa media annua ammonta a 25 hl/ha. Annata '20 che è stata vinificata in tini di cemento per due settimane, vendemmiata il primo settembre '20, affinata in botti piccole nuove per il 15 per cento ed imbottigliata nel dicembre '21. Si manifesta viola purpureo impenetrabile. Profilo olfattivo decisamente orientato a sentori di viola, petali di rosa rossa, sferzati da rimandi mentolati, cote di spezie scure, ed, a seguire, da stuoli colmi di mirtilli neri e ribes rossi; bocca che non tradisce minimamente il tenore alcolico, dal bel vigore, solidamente in mano al dominio del corredo fruttato scuro, più fresco rispetto a quanto apprezzato al naso, dal tannino assertivo, adorabile per la golosa polpa d'amarena presente, sfumata da sbuffi terrosi, fondi di caffè e note di selvaggina, ed una freschezza ed un equilibrio contestuali manualistici. Finale che allunga da 1er cru di razza. Se queste sono le premesse, negli anni a venire immaginiamo per questo vino un'impennata qualitativa da annata top. 93 punti di partenza. Apogeo di consumazione [2028-2038]