"Le plus Vosne-Romanée des Nuits St Georges 1er cru, selon Grivot". La parcella, le cui viti più vecchie vantano più di 90 anni, riconosciuta come uno dei siti di maggior bellezza della aoc, si estende per complessivi 6.30 ha, mentre la pertinenza dei Grivot (uno dei 15 proprietari) misura 0.84 are: è posizionata nell’area centro orientale del climat, e confina a nord con il comune di Vosne-Romanée. La prossimità di queste due denominazioni ne determina un vino dalla doppia anima: possiede la nobile e raffinata classe di un Vosne e la ricchezza di dettagli estrattivi e la tenacia a resistere al tempo, migliorandosi, di un Nuits St Georges; il climat, ubicato a 300 metri d'altitudine, in posizione invidiabile, accanto ai "Malconsorts", presenta una forte pendenza. La nobiltà di questo terroir risiede nella purezza del calcare oolitico presente ad appena mezzo metro sotto il livello del suolo, il quale poggia, a sua volta, su una spessa lastra di aristocratica marna calcarea giurassica, del periodo bajociano. Versione '19 elevata per il 30 per cento di legno piccolo nuovo; il parco vitato, di oltre novant'anni di età, ha retto benissimo al caldo estivo imponente; appare di un porpora imperiale, luminescente. Quest'anno prepondera lievemente l'anima Nuits st Georges, per l'ampiezza e maestosità del suo corredo, decisamente ricco si spunti; naso vibrante e corposo, improntato alle spezie scure, fruttini di cromìa rossa, tra i quali spiccano lamponi e ribes. Bocca torrentizia per energia, che si traduce in una movenza tannica che è una danza composta e compatta di coulis di more, evidenziata dal pulsare di una vena sapida che non molla il sorso sino al suo inabissarsi, per poi riemergere in una pai consistente. Consueta personalità da vendere. La sua doppia anima lo rende un unicum fascinoso. Apogeo di consumazione [2026-2036]