NOEL EN BOURGOGNE. LE NOSTRE NOVITA’ DALLA COTE D’OR. LE INFINITE DECLINAZIONI DI "SA MAJESTE’, LE PINOT NOIR"

Lo avevamo preannunciato, ed ogni promessa è debito: quest’anno abbiamo sacrificato il gioco d’anticipo sull’altare della qualità a tutti i costi; insomma, il Natale che vi proponiamo, arriva certamente sui nostri scaffali sul filo del rasoio, con un volto sereno ma estenuato da un certosino lavoro di ricerca, pensato per confezionarvi il meglio che ci è stato possibile, e, quindi, sottoporvi una proposta che auspichiamo entusiasmante…con buona pace delle vostre “mensilità aggiuntive”.

 

Ndr: allo scopo di consentire l’accesso immediato ai relativi contenuti, tutte le diciture in grassetto, nonché tutti i vini virgolettati, sono cliccabili; infine, nella cintura di scorrimento, presente in homepage, sfilano tutte le nostre novità.

 

LE NOVITA'

 

Per queste festività abbiamo liofilizzato la nostra proposta, cercando di spremere il meglio da ogni domaine; di seguito, il dettaglio della nostra proposta:

 

cominciamo con l’AOC che abbiamo battuto maggiormente, quindi Gevrey Chambertin; il primo a fare l’ingresso in passerella è il domaine Drouhin Laroze, di cui abbiamo portato in dote un paio di calibri, tra i quali spicca, senza dubbio, l’autorevolezza del “Bonnes Mares grand cru 2014”; poi, sempre sospinta da grande richiesta ed interesse, riappare la corazzata Rossignol Trapet con un sestetto da brivido, sul quale svettano il primo dei “Le Roi” in proposta, lo “Chambertin grand cru 2014”, nonché il deliziosissimo “Latricieres Chambertin grand cru 2014”; il quartetto restante evoca altrettanta poesia: non vogliamo rovinarvi la sorpresa, e vi invitiamo a raggiungere la pagina del domaine; restando nell’ambito dei rapporti di parentela (non vissuta, in realtà, in modo serenissimo dai protagonisti…), ecco materializzarsi la nostra promessa n. 1 di questo Natale, come preannunciato da tempo per chi ci segue con attenzione: il rientro del domaine Jean Louis Trapet con un poker defibrillante, composto dal secondo “Le Roi” in vetrina, lo “Chambertin grand cru 2013”, e, del medesimo millesimo, sfilano in passerella, in rigoroso ordine, “Latricières Chambertin Grand cru“, “Chapelle Chambertin Grand cru” ed, infine, la celeberrima cuvee “Gevrey Chambertin cuvee Ostrea”; poi è la volta del sempiterno domaine Chantal Remy, che presenta il terzo “reuccio” di zona, l’imprescindibile “Chambertin grand cru 2014”, seguito dai fidati scudieri “Clos de Rosiers monopole ‘14” e “Clos de la Roche grand cru ‘14”. Recuperato il fiato, scendiamo di latitudine e giungiamo a Nuits St Georges, e puntiamo gli abbaglianti sull’azienda che vanta più storia nella denominazione, il domaine Henri Gouges: quest’anno siamo onorati di sottoporvi un quartetto davvero di ampio respiro, capeggiato dal monumentale grand cru in pectore dell’aoc, il “Nuits St Georges 1er Cru Les Saint Georges 2014”, per la prima volta, sui nostri scaffali; fa seguito l’attesissimo domine di Francois Labet, al secolo Chateau de la Tour, con i due gioiellini della casa, sul quale svetta il consueto totem, rappresentato dal “Clos de Vougeot grand cru vieilles vignes 2014”; è poi tempo di veleggiare su Volnay e Pommard, che significano sia il domaine JM & T. Bouley, che quest’anno abbiamo deciso di prospettarvi a partire da un “Volnay vieilles vignes 2014” di meravigliosa e cristallina espressività (per poi transitare sui suoi abituali prodotti di punta), sia un sicuro domaine da top ten di Cote d’Or, quello dei De Montille, che importiamo con tutta la sua immensa qualità e varietà di calibri (dal “Volnay 1er Cru Les Taillepieds 2014”, al “Volnay 1er Cru Les Champans 2014”, al “Pommard 1er Cru Les Rugiens bas 2013”, etc, etc…); della sterminata proposta che lo riguarda, quest’anno emerge, ed è una prima volta, l’introvabile “Vosne Romanée 1er Cru Les Malconsorts cuvee Christiane 2013”, chicca imperdibile per i collezionisti più acerrimi; chiudiamo con un fuoco d’artificio, en blanc, che ci strugge e che sa rappresentare il senso di Puligny Montrachet, come pochissimi: il domaine Etienne Sauzet, del quale abbiamo rosicchiato pochi esemplari, ma di valore inestimabile; su tutti, si erge il trittico di “Puligny Montrachet 1er cru Les Perrieres”, prospettato in versione ’11, ’13 e ’14.

 

 

 

 

Un augurio di ottime festività da tutto lo staff di BMA

 

 

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