Un'esclusiva di BORGOGNA MON AMOUR
di Alessandro Vaudagna
Cosa ci fa un farmacista ai Grands Jours?!?
La frenesia del giovane assaggiatore appassionato che vorrebbe provarli tutti, ma ce ne sono davvero troppi e si rischia di intossicare gli occhi, la lingua e il cuore!!
Solo la batteria in degustazione al Clos Vougeot, denominata " Vosne-Millesimes", vale il viaggio, e meriterebbe molto più tempo e devozione, per assaggiare, annotare e riassaggiare più volte le centinaia di Clos Vougeot, sbattuti, sbrodolati e sputacchiati come fossero rossi per fare l' arrosto, Echèzeaux che grondano da ogni angolo come si piovesse, Richebourg che pulsano tra uno spintone di un nanetto cinese e il flash di uno spaesato coreano e i pochissimi Romanée St. Vivant concessi, che strizzano l'occhio ad una eleganza degna dello Chateau che ospita l' evento.
L' annata 2012 in Cote de Nuits si è rivelata splendida: tanto frutto, struttura, beva sorprendentemente già piacevole, ma allo stesso tempo grande longevità e maggiore complessità rispetto all'annata 2011, che nonostante tutte le critiche, ritengo sottostimata, facile, diretta e solare.
Non ho potuto annotare ogni singolo vino, perché sarebbe stato impossibile e insensato vivisezionare ciascuno perdendo di vista il quadro d' insieme di un' annata come il 2012, considerando soprattutto che la maggior parte dei vini assaggiati non era ancora in bottiglia e tanti probabilmente attraversavano una fase di assestamento e li troveremo un pò diversi una volta in commercio.
Stranamente, ho trovato tanti Grand Crus di questo calibro più pronti da bere e già più abbordabili rispetto a tanti Marsannay, Volney e Pommard ermetici, tannici, scontrosi e poco centrati!
Tra i lieu-dit devo mettere su un piedistallo tanti splendidi "Suchots" e "Aux Rèas", spesso preferiti a moltissimi Echezeaux vacui e grossolani.
Invece mi sento di spezzare un’ altra lancia a favore dell' annata 2012, ( o forse merito di una globalizzazione e un ingentilimento di quei terroir più austeri e da aspettare come il Clos Vougeot ?!?!) ma i tantissimi Clos Vougeot assaggiati, mi sono sembrati meno tannici, meno impenetrabili e meno difficili rispetto ad annate passate che non amo.
Vorrei aggiungere postilla, non meno interessante, che spero possa servire a tanti!
Al capitolo bianchi, l' annata 2012 stacca la 2011 in modo forse più netto di quanto successo nei rossi.
Per assurdo, se paragonati ai rossi 2012, ho trovato i bianchi 2012 e 2011 giovanissimi, più indietro e al momento della degustazione, meno a fuoco, ma con potenziali a volte enormi. Se matureranno come si spera, saremo di fronte a bianchi che ricordano le grandi annate passate in cui il frutto polposo incontra la finezza ( mi viene in mente la 2002 e la 2008).
A memoria il lieu-dit che mi ha impressionato di più tra tanti produttori è il 1er cru "Les Chenevottes" di Chassagne-Montrachet.
Prima dell' elenco di vini "stellati", vorrei citare alcune sorprese tra i produttori di tutti i Grands Jour, da annotare tra i big di oggi o del futuro ( in ordine alfabetico e non di preferenza):
FOREY
HUMBERT FRERES
HARMAND-GEOFFROY ( assaggio in cantina di tutti i 2011, strepitoso!!)
NOELLAT GEORGE
POISOT
ROBERT SIRUGUE ( assaggio in cantina di tutti i 2011 e 2012, strepitosi!!)
GAGNARD JEAN-NOEL
Vosne-Millesimes 2012
4 ****
GROS FRERE & SOEUR – CLOS VOUGEOT MUSIGNI
HUDELOT-NOELLAT – ROMANEE ST VIVANT
LOUIS LATOUR – ROMANEE ST VIVANT LES QUARTRE JOURNAUX
MEO-CAMUZET – ECHEZEAUX
GEORGE NOELLAT – GRANDS ECHEZEAUX
MICHEL NOELLAT – 1ER CRU LES SUCHOTS
THIBAULT LIGER-BELAIR – 1ER CRU AUX REAS
3 ***
A.F. GROS – 1ER CRU AUX REAS
ALBERT BICHOT – 1ER CRU MALCONSORTS
BRUNO CLAVELIER – 1ER CRU LES HAUT MAIZIERES V.V.
COMTE LIGER-BELAIR - 1ER CRU AUX REAS
FOREY – 1ER CRU LES GAUDICHOTS
GEORGE NOELLAT – LES BEAUX MONTS
GEORGE NOELLAT – LES PETITS MONTS
GROS FRERE & SOEUR – GRANDS ECHEZEAUX
HUDELOT NOELLAT – 1ER CRU LES SUCHOTS
MEO-CAMUZET – 1ER CRU LES CHAUMES
MILLOT – 1ER CRU LES SUCHOTS
MILLOT – CLOS VOUGEOT MAUPERTUI
MICHEL NOELLAT – 1ER BEAUX MONTS
MONGEARD MUGNERET – 1ER CRU EN ORVEAUX
Accanto a un de Courcel quasi imbevibile per tannicità e aggressività dei raspi, Comte Armand la fa da padrone, per un intenso Clos des Epeneaux, da saper aspettare.
Interessante l’ unione tra A.F. Gros e Francois Parent, ne escono vini moderni, più facili anche se meno radicati nel terroir dei Pommard più veri.
4 ****
COMTE ARMAND – CLOS DES EPENEAUX 2011
A.F. GROS et PARENT – LES EPENOTS 2011
3 ***
A.F. GROS et PARENT – LES PEZEROLLES 2011
COMTE ARMAND – CLOS DES EPENEAUX 2012
DE COURCEL – LES GRANDS EPENOTS 2011
LEJEUNE – EN LARGILLIERE 2011
LEJEUNE - GRANDS EPENOTS 2012
LESCURE – LE BERTINS 2011
Forse le batterie meno interessanti… vini molto indietro e stranamente piuttosto tannici.
Si sentiva troppo la mancanza di d’ Angerville, de Montille e Voillot)
3***
COMTE LAFON – SANTENOTS DU MILIEU 2011
DE LA POUSSE D’ OR – CLOS DE LA BOUSSE D’ OR 2012
DE LA POUSSE D’ OR – CLOS DES 60 OUVRES 2012
Meno tangibile la marcia in più del 2012 in fatto di classe e struttura, rispetto al 2011
Ho trovato il 2011 a Meursault, più completo e corposo rispetto al 2011 a Puligny e Chassagne.
Grandi i vini di Roulot
4 ****
CHATEAU DE LA VELLE – CLOS DE LA VELLE 2008
COMTES LAFON – CHARMES 2011
PRIEUR JACQUES – PERRIERE 2011
ROULOT – PORUSOTS 2012
3 ****
BOUCHARD PERE & FILS – LES GOUTTES D’ OR 2012
BOUCHARD PERE & FILS – PERRIERES 2012
BOUZEREAU JEAN-MARIE – LES GOUTTES D’ OR 2012
MICHELOT – CHERMES 2011
MICHELOT – PERRIERE 2011
MIKULSKI – GENEVRIERES 2011
MOREY PIERRE – CHARMES 2009
PRIEUR JACQUES – CLOS DE MAZERAY MONOPOLE 2011
Chassagne Montrachet – Puligny Montrachet – St. Aubin
Classica mineralità e leggiadria dei Saint Aubin in cui spicca il fantastico lieu dit “murgers des dents de chien”, adiacente allo Chevalier Montrachet.
I Grand Cru purtroppo mancano di un po’ di anni di affinamento che li faranno brillare, e alla cieca in alcuni casi difficilmente distinguibili dai migliori 1er cru.
4 ****
BACHELET JEAN-CLAUDE – BIENVENUES BATARD MONTRACHET 2012
BELLAND ROGER – CRIOTS BATARD MONTRACHET 2010
GAGNARD JEAN NOEL – 1ER CRU CHENEVOTTES 2011
GAGNARD JEAN NOEL – 1ER CRU LE PETIT CLOS 2012
LEQUIN – BATARD MONTRACHET 2008
3***
AMIOT GUY – 1ER CRU CAILLERET 2011
BELLAND ROGER – 1ER CRU CHAMP GAIN 2010
COLIN BRUNO – 1ER CRU LES CHAUMEES 2011
COLIN PHILIPPE – 1ER CRU CHENEVOTTES 2011
COLIN PHILIPPE – CHEVALIER MONTRACHET 2011
FONTAINE GAGNARD – 1ER CRU CLOS DES MUREES MONOPOLE 2011
FONTAINE GAGNARD – 1ER CRU CAILLERET 2012
JOUARD – 1ER CRU LA MALTROIE 2012
JOUARD – BATARD MONTRACHET 2012
LARUE – SAINT AUBIN LES MURGERS DES DENTS DE CHIEN 2012
MOREY MARC – 1ER CRU CHENEVOTTES 2012
PILLOT PAUL – 1ER CRU LA ROMANEE 2011
PILLOT PAUL – 1ER CRU ROUGE SAINT JEAN 2012
ROUX - LES CORTONS 2012
ROUX – SAINT AUBIN LES MURGERS DES DENTS DE CHIEN 2012
Maconnaise
Manca la stoffa, la ciccia e l’ allungo dei bianchi della Cote de Beaune, ma il rapporto qualità/prezzo sta dalla loro parte, meglio i 2012 dei 2011
4****
GUILLEMOT MICHEL – VIRE’ CLESSE’ QUINTAINE 2012
SAUMAIZE EARL JACQUES – POUILLY FUISSE COURTELONG 2012
SAUMAIZE MICHEL – POUILLY FUISSE LES RONCHEVATS 2012
3***
CHATEAU DE MESSEY – MACON CRUZILLE CLOS DES AVOUERIES 2012
CHATEAU DE RONTETS – POUILLY FUISSE LES BIRBETTES 2011
DE LA BONGRAN – THEVENET QUINTAINE – VIRE’ CLESSE’ BONGRAN LEVROUTEE 2005
LA SOUFRANDIERE – POUILLY LOCHE LES MURES 2012
LA SOUFRANDIERE – MACON VINZELLES LE CLOS DE GRAND PERE 2012
LASSARAT – POUILLY FUISSE’ 2010/2011
MERLIN – MACON LA ROCHE VINEUSE V.V. 2011
MERLIN – POUILLY FUISSE 2011
SAUMAIZE EARL JACQUES - POUILLY SUR LA ROCHE 2012
SAUMAIZE EARL JACQUES – POUILLY FUISSE’ VIEILLES VIGNES 2012
SAUMAIZE MICHELIN – SAINT VERAN LES CRECHES 2012
SAUMAIZE MICHELIN – POUILLY FUISSE SUR LA ROCHE 2012
VESSIGAUD – POUILLY FUISSE’ VERS POUILLY 2011
Terroirs de Corton
Bell’ annata il 2012 soprattutto per i rossi, stellare come sempre Bonneau du Martray, uno champagne senza perlage!
4****
BONNEAU DU MARTRAY – CORTON CHARLEMAGNE 2012
CORTON ANDRE – CORTON CHARLEMAGNE 2012
JADOT – CORTON CHARLEMAGNE 2011/2012
3***
CHANSON – CORTON VERGENNES 2012
COLIN BRUNO – CORTON RENARDES 2012
DUBLERE – CORTON CHARLEMAGNE 2012
GUYON ANTONIN – CORTON CHARLEMGANE 2012
GUYON ANTON – CORTON BRESSANDES 2012
GUYON ANTON – CORTON CLOS DU ROY 2012
MARTRAY DUBREUIL – CORTON BRESSANDES 2012
RAPET PERE & FILS – CORTON POUGETS 2012
Riassumendo le impressioni, i “coup de coeur” e i soldoni spesi in enoteca, è un evento biennale ben organizzato, che consiglio a tutti, con centinaia di vini molto interessanti... mancano quasi tutti i “super big” di ogni appellation, ma poco male... a mio avviso l'intento è quello di svelare un'annata, non il gran vino di questo o quel produttore iperblasonato e ipersopravvalutato, e in questo i francesi sono maestri!!
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di Wilma Zanaglio
Ogni due anni, a marzo, una settimana di degustazioni accende i riflettori sull'area produttiva più amata dai professionisti del vino per una manifestazione nota per essere un enciclopedico aggiornamento della vendemmia in uscita: "Les Grandes Jours de Buorgogne".
Circa 10.000 vini di 1.000 produttori, dispiegati in 15 saloni di degustazione, localizzati in diversi comuni della zona, nei cinque giorni che vanno da Lunedì a Venerdì. La Borgogna è un territorio antico e fecondo: in primavera nei vigneti ancora nudi i cespugli di biancospino e pruno selvatico addolciscono l'aria ed una peluria verde riveste gli alberi che circondano le conifere dei boschi sulle sommità dei climat. I trasferimenti da un luogo all’altro della degustazione sono agevoli, i tragitti brevi e pieni di charme!
Quest’anno l’argomento era soprattutto la vendemmia 2012: annata inizialmente difficile, contrassegnata da importanti eventi avversi che ne hanno limitato parecchio la quantità e generalmente innalzato i prezzi; una vendemmia che alla fine si è ben risolta in fase di maturazione tanto da essere considerata buona e abbastanza longeva; in confronto, quando è stato possibile, al 2011, questo si è mostrato meno teso come tessuto, più cedevole sia in lunghezza che complessità. Ma certamente entrambe inferiori al 2010!
La giornata di cui parlo è Venerdì, incentrata sui vini della Cote de Beaune: la mia attenzione è andata quindi più bianchi che non ai rossi; questi ultimi frequentemente erano campioni prelevati in botte, notevolmente scomposti o in fasi evolutive di più difficile lettura. I bianchi promettenti e fini, risultano persistenti e di bella pulizia e definizione. Complessità iniziali e acidità persistenti rendono facile credere in una longevità interessate. Locali ed individuali difficoltà hanno contrassegnato l’annata che si era annunciata disastrosa, soprattutto nelle zone di Meursault e Volnay, con una grandinata che era parsa veramente difficile da risolvere. Alla fine nei bicchieri i vini confermano uno sfaccettato e abbastanza solido futuro, la piccola quantità si è rivelata la salvezza!
Venerdì 23 marzo. Si inizia alle 9 con l' appuntamento con Terroirs de Corton allo "Château de Corton André" in rue des Corton al n. 3, ed alla "Cuverie Domain e Latour" al n. 7 della stessa strada, in Aloxe-Corton; questi due Domaine aprono le porte per ospitare la degustazione dei 62 espositori dei due Grand Crus di questa zona, CORTON e CORTON-CHARLEMAGNE. Vini bianchi fini persistenti e fascinosi all’olfatto, con una bella materia acida al gusto, complessità da evolvere ma di grande persistenza gusto olfattiva.
I rossi di Corton sono nervosi e succosi, meno tannici dei Pommard, ma talvolta ancora scomposti. Alcuni dei miei domaine preferiti.
Domaine D'ARDHUY
Domaine BONNEAU DU MARTRAY Corton-Charlemagne 2012 un frutto intatto, integro, solido e già ampiamente complesso giocato tra minerale e erbe aromatiche. Sapido e persistente, lungo e fitto. Straordinario.
Domaine BOUCHARD Père&Fils
Domaine CHANDON DE BRIAILLES di segno diverso il Corton grand cru 2012 (Bressandes + Chaumes e Renardes) Minerale verticale fine e persistente, note agrumate, ingentilite dal biancospino. Molto interessante.
Domaine Bruno COLIN
Domaine DUBLERE
Domaine FOLLIN-ARBELET Corton-Charlemagne 2012 colpisce per intensa e pulita persistenza. Nitido e deciso. In azienda il giorno dopo ci godiamo il carnoso frutto minerale di un Corton 2010 in una meravigliosa merenda con una quiche grazie all’ospitalità del produttore.
Domaine NUDANT Jean-René
DomaineComte SENARD
Il secondo appuntamento della giornata è a Pommard, zona nella quale ci sono 125 ettari destinati a premier cru e 212 con appellazione comunale, tutti a pinot noir. La degustazione è organizzata nella cantina di Albert Bichot - Domaine du Pavillon, 15 rue de la Croix. Il villaggio di Pommard è una enclave rossa di soli premier cru alcuni molto prestigiosi: Epenots (Grands e Petits) e i Rugens Bas per citare i più rispettati dei 28 premiers presenti. Un recente studio fatto dai produttori e coordinato da Aubert Lefas del Domaine Lejeune è stato presentato all’INAO nello scorso autunno riguardo ai Clos Les Rugiens ,Les Epenots , e Le Clos des Epeneaux e punta ad ottenere per questi climat la denominazione Grand Cru. Sarebbe un notevole riconoscimento per i vini di Pommard, profondi, longevi, più tannici e colorati delle altre zone, qui il pinot noir si fa più scavato nei contrasti e meno disponibile alla sua caratteristica nota succosa, eppure molto interessante.
Dei 31 espositori ecco la mia lista d’assaggi preferiti:
Domaine COMTE ARMAND
Domaine de COURCEL
Domaine A. F. GROS - PARENT
Domaine LEJEUNE
Domaine Jean-Louis MOISSENET-BONNARD
A capofitto nel terzo appuntamento, dopo l’affollatissima gustosa sosta per il pranzo con il buffet offerto a Pommard, con il Trio inédit en Côte de Beaune si assaggia Volnay, Meursault e Auxey Duresses nello spazio della Tonnellerie Damy Chemin Champs Lin a Meursault: 90 espositori totali. Anche in questa grande area la folla è notevole ed alcuni produttori gìà alle prime ore del pomeriggio hanno terminato i campioni, e purtroppo diventa difficile avere la loro attenzione tanto sono impegnati nel compito di accontentare gli assaggiatori.
Qui è Meursualt il mio obiettivo primario, i vini sono fini espressivi non opulenti; ma molto interessanti e ampi dal punto di vista olfattivo e della futura complessità. Le declinazioni dei diversi Domaine ampliano il ventaglio all’interpretazione di questa vendemmia che sono convinta ci stupirà molto. Soffrono di più i village che i 1er cru, e si presentano non molto incisivi e non particolarmente lunghi.
Ecco la carrellata dei miei assaggi
Domaine BOUCHARD Père&Fils
Domaine Jean-Marc et Thomas BOULEY
Domaine Pascal BOULEY
Domaine Michel BOUZEREAU et Fils 1er cru Genevrieres 2012 fine e complesso persistente e minerale.
Domaine Michel CAILLOT
Domaine des Comtes LAFON
Domaine FAIVELEY
Domaine Antoine JOBARD
DomaineRémi JOBARD 1er cru Genevrieres 2012 affascinante ricco, un tessuto fitto e setoso, assai teso e sfaccettato
Domaine Michel LAFARGE
Domaine MATROT tutto terminato, assaggiamo un 2006 Blagny 1er Cru carnoso e minerale, denso e sapido…straordinario
Domaine Pierre MOREY sempre fini e ben calibati.
Maison MOREY-BLANC
Domaine ROULOT già terminato quindi non so… Amo la minerale eleganza di questo produttore ma ahimè…
Ora comincio a desiderare che ci sia un altro giorno per riuscire ad affrontare la degustazione dei Chassagne-Montrachet e Puligny-Montrachet… ma è un giorno che non c’è!…
Arriviamo tardi e la degustazione Des Marangesau Montrachet en passant par Santenay et Saint-Aubin alla Tonnellerie Seguin Moreau a Chagny sta già chiudendo i battenti… in otto ore è impossibile far tutto e i vini sono di un tale interesse che è impossibile tirare via veloci…appuntamento per il 2016 con la vendemmia 2014.
Wilma Zanaglio
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