In piena kermesse (e comprensibile bagarre) dei "Les Grands Jours 2018", concepita dagli organizzatori in un frenetico tour tra ben 14 locations degustative, un migliaio di espositori e circa dieci mila vini borgognoni in pasto ad appassionati e professionisti del settore, tutti etichettati con il nuovo millesimo in uscita, il 2016, in perfetta aderenza e sintonia alla manifestazione, BMA vi presenta la sua prima importazione dell'anno; precisiamo, da subito, che ci riserviamo di prospettarvi un primo e più ricco panorama della neo annata verso la tarda primavera (seguiteranno i nostri consueti appuntamenti di autunno ed inverno per completare la rassegna). A discapito delle nostre consuetudini, quindi, eccoci a sottoporre alla vostra attenzione sia già qualche intrigante esemplare 2016, sia un opportuno rabbocco della celberrima annata 2015, con alcuni liquidi di prima scelta.
Ndr: allo scopo di consentire l’accesso immediato ai relativi contenuti, tutte le diciture in grassetto nero sono cliccabili; infine, nella cintura di scorrimento, presente in homepage, sfilano tutte le nostre novità.
LE NOVITA'
Allo scopo di intensificare progressivamente la qualità del nostro portfolio, anche quest'anno, vogliamo sottoporvi qualche new entry; la prima novità sostanziale del 2018 (ve ne saranno altre nel corso del suo svolgersi) è il domaine "Paul Pernot et Fils" di Puligny Montrachet, azienda di larga e consolidata reputazione per gli appassionati, che porta in dote una storia ed un savoir faire viticolo di lungo corso, e che, soprattutto, appartiene alla c.d. "vecchia scuola", a noi particolarmente cara, i cui tratti fondamentali, qui sintetizzabili in pochi flash (nella pagina del produttore troverete tutti i dettagli) sono: una dotazione di vieilles vignes di età media ragguardevole (i primi impianti risalgono agli anni '50), zero interventi agronomici convenzionali, estrema pulizia e rigore in cantina, sapiente e moderato utilizzo dei legni nuovi; mani delicate quelle dei Pernot, in grado di restituire il fremito più autentico dei terroirs di loro appannaggio. Ci fregiamo di proporre nel panorama italico, a beneficio dei numerosi chardonnay-addicted, alcuni prodotti del domaine, riservandoci di importarne anche i grand crus, in occasione del millesimo 2017.
Altra res nova è la proposizione di una vera rarità di Cote d'Or, elargitaci in pochissimi esemplari: un pinot blanc celeberrimo, di stanza a Nuits St Georges (ve n'è traccia anche a Morey St Denis), elaborato dal domaine Gouges (ormai battezzato "Pinot Gouges"), proveniente dai soli 0.041 ha del climat "1er cru La Perrière"; a benficio dei puristi, precisiamo che si tratta di un corredo genetico più prossimo al pinot noir che al dna del vitigno di cui porta il nome, almeno come inteso nella sua accezione genomica più classica, riscontrabile gusto-olfattivamente nella genericità del panorama mondiale. Fari puntati, quest'anno, però su tutto il quartetto di vini importati dai Gouges: la presentazione dell'annata '15 ci ha lasciato senza fiato, delineando un'espressività apicale dei prodotti di punta.
In chiusura, vi esortiamo a porre l'attenzione sulle due annate di "Echezeaux grand cru" di Claire Naudin Ferrand che abbiamo scelto per voi, dopo attento tasting.
Per accedere a tutto il panorama delle nostre prime novità dell'anno, di seguito, l'elenco dei domaine coinvolti nella recente importazione: Domaine H. Naudin Ferrand, Domaine Paul Pernot et Fils, Domaine Henri Gouges e Domaine JM T. Bouley
Buon debutto di primavera a tutti.
- Lo staff di BMA -
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