Puligny Montrachet 1er cru clos de la Pucelle monopole 2021

  • Jean Chartron
  • 2021
  • Premier cru
  • Vinificazione : Egrappé/uve diraspate Egrappé/uve diraspate
  • Vitigno : Chardonnay Chardonnay
  • 2023-05-30
149,00 €

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la vigna costituisce un monopole di 1.16 ha di proprietà della famiglia Chartron, risalente al 1917; cinto da un muretto a secco per buona parte del suo perimetro, il parco vitato, risalente al trentennio 1950-80, è geolocalizzato a circa 240 mt d'altitudine, con esposizione ad est, in stretta aderenza con la parcella del monumentale Batard Montrachet. I suoli, di matrice prevalentemente argillosa, sul quale giace uno stuolo cospicuo di sassi, approssimano, da vicino, la tessitura granulometrica del grand cru limitrofo; la matrice identitaria di questo 1er cru è storicamente riconosciuta tra le massime espressioni tra i pari grado dell'intera denominazione, se non, addirittura, il più ispirato, al punto da costituire, molto spesso, un autorevole termine di paragone per misurare qualitativamente gli altri 1er cru di Puligny. Il liquido estratto dalle uve di questa parcella possiede un'intrinseca esplosiva dirompenza espressiva e, nelle annate concepite per allungare nel tempo, il dna del suo aristocratico estratto manifesta una texture materica da pedigree di razza purissima; inoltre, è solito contraddistinguersi per un'anima delicatamente femminea, una verve fresca di prim'ordine, per la presenza di nuances caratterizzanti di pesca bianca e mandorla fresca, nonché per la presenza di una sapidità di matrice marina fortemente identitaria. Annata 2021 prodotta per il 50 per cento in meno a causa del millesimo ed elevata in botti nuove al 25 per cento. Riluce e rifrange luminosità. Subito una sottile riduzione al naso ma, con adeguata ossigenazione, scorgiamo una grande e repentina messa a fuoco dell'annata; si manifesta lento e sottile nel dispiegarsi ma è chirurgico nel proporre il suo asset olfattivo caratteristico: pesca nettarina, mandarini guizzanti e lime sgombrano il campo ai primi dolci sentori floreali. Bocca che svela una tartarica ammaliante ed un contesto d'aurea nobiltà, nel quale ci sentiamo a nostro agio, immersi in questo divino terroir. Merito anche dell'annata, che sprinta sulla mineralità oceanica e sulla concentrazione polposa sorretti da una verticalità che ricorderemo a lungo per il suo appeal qualitativo. Ci strappa un 95 ed intravediamo una versione super deluxe con adeguato affinamento. Apogeo di consumazione [2028-2038]

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