DenominazioneNuits-Saint-Georges
Nuits Saint Georges è una AOC che esprime un pinot noir fortemente identitario. Come accade spesso, in Borgogna, il nominativo di una denominazione deriva dalla congiunzione di due significanti: in questo caso, di quello della Cote de Nuits, che ospita nel suo comprensorio la cittadina, e quella del suo santo patrono, Saint Georges, il quale ha, infine, prestato il proprio nome al vino più celeberrimo della città, il 1er cru Les Saint Georges. Questa dicitura è piuttosto recente, poichè il comune, verso la fine dell'800, era ancora conosciuto come "Nuits sous Beaune". Si tratta di una denominazione riconosciuta come tale nel settembre del 1936, e che comprende, al suo interno, anche il comune di Premeaux-Prissey. Ad un primo sguardo, sia la zona nord dell'abitato, che del parco vitato, si estendono sino a toccare quelli di Vosne-Romanèe, mentre la parte meridionale è collocata parzialmente su Nuits St Georges e per una parte su Premeaux. All'interno di questa denominazione non sono presenti, al momento, vini cui legislativamente si riconosce lo status di grand crus, ma la fama dell'appellation resta comunque apicale; una curiosità storica, infine: qui, nel 1934, fu fondata la storica Confrérie des Chevaliers du Tastevin.
CARATTERISTICHE DEL PINOT NOIR: è il cepage nettamente più presente in questa zona; la sua colorazione è, mediamente, per dna, indirizzata verso toni sovente severi e crepuscolari, cui, però, non difettano mai brillantezza ed intensità cromatica; tende a palesarsi ammantato di aromi di liquirizia e prugna scura, fragola matura e ribes rosso e, quando approccia la fase terziaria, inconfondibilmente vira su nuances legate agli effluvi del tartufo nero, al pellame ed alla selvaggina; da un punto di vista gusto-olfattivo, invece, si caratterizza per un piglio piuttosto virile, austero, a volte autorevole, ostentando un certo vigore ed una buona muscolarità, e non difetta di una buona matericità, nella sua accezione migliore (quella di ricchezza estrattiva, non di saturazione aromatica, che si traduce, spesso, in pesantezza di sorso); si presenta, poi, mediamente strutturato (con le dovute e consuete, come sempre in Borgogna, eccezioni; soprattutto i climats prossimi a Vosne-Romanèe, come, ad esempio, i climats Aux Boudots o Les Damodes) e permeato di un'intrigante nota sauvage, che può renderlo piuttosto riconoscibile; come naturale conseguenza di quanto premesso, è assolutamente riscontrabile, infine, mediamente, per dna dei vini, una persistenza aromatica intensa di grande spessore, che assurge ad autentica timbrica della paradigmaticità dei vini di queste parti;
CARATTERISTICHE DEGLI CHARDONNAY: la coltivazione di questo vitigno è davvero marginale, all'interno del comprensorio della aoc; mediamente, si contraddistinguono per sapidità piacevolmente evidenti, nonchè per una colorazione che vira spesso, anche in gioventù, verso l'oro, ricco di molta intensità; vi sono tracce anche di pinot bianco, in splendide accezioni (ne è un esempio fulgido il 1er cru La Perrière del domaine Henri Gouges).
GEOGRAFIA DEL LUOGO E PEDOCLIMA: il territorio comunale si dispiega sulla vallata attraversata dal torrente Meuzin, che separa la collina dalle abitazioni; come già accennato, se l'area al confine con Vosne fa risentire i vini dei tratti distintivi di quest'ultima, rendendoli particolarmente aggraziati, fini e ridotti nella quota di peso estrattivo, i terreni dell'area settentrionale risultano di derivazione alluvionale; per questo motivo sono presenti molti ciottoli, scivolati in quest'area per effetto della pendenza, e più di qualche residuo di natura torrentizia; invece, a sud del corso d'acqua citato, sono presenti terreni molto eterogenei, che presentano stratificazioni alluvionali alla loro base, originarie dalla Combe des Vallerots, che danno vita a vini maggiormente serrati e di struttura, autentici vins de garde; proprio in quest'area, però, è possibile imbattersi nei più storici e celebri vini della denominazione, che hanno dato luce internazionale all'intera appellation; ci si riferisce, in particolare, ai premiers crus di Les Vaucrains, Les Pruliers, Les Cailles ed al celeberrimo climat di Les Saint Georges, che, con tutta evidenza, risulta la parcella del comune attualmente più vicina ad una seria candidatura al potenziale rango di grand cru; in particolare, qui, i terreni sono granulometricamente ricchi di argille rosse, che poggiano su rocce calcaree di età remota: la risultante sono vini ricchi di pregevoli estratti, dai tannini presenti e strutturati, dal piglio vigoroso, dall'anima generosa e sontuosa, cui va concesso il giusto tempo per un affinamento in vetro ideale a rappresentarne il meglio. Le esposizioni delle parcelle comunali, infine, sono tendenzialmente orientate ad est e sud-est.
Abbinamento cibo-vino consigliato: la sostanza materica di questi vini li rende ideali per accostamenti a primi piatti irrorati di condimenti importanti o piatti di carne a base di maiale.