DenominazioneMorey St. Denis
Morey Saint Denis è una piccola appellazione (solo 150 ha vitati) della Cote de Nuits; fu l'ultima, dell'intera Cote d'Or, nel 1927, ad aggiungere il suo nominativo a quello di uno dei suoi vigneti più prestigiosi. E' lecito chiedersi perchè sia stato scelto proprio il grand cru di St-Denis come suffisso della località; infatti, secondo il noto dr. Lavalle (uno tra i primi teorizzatori di classificazione formale dei terroirs in Borgogna), a metà del XIX secolo, l'unico vigneto classificato come Tete de Cuvèe (rango qualitativo affibiato ad un vino, che corrispondeva, nella prima classificazione gerarchica dell'epoca, ad un attuale grand cru) corrispondeva al celeberrimo Clos de Tart; la probabile ragione della scelta finale, pertanto, che ricadde, invece, fatalmente sul Clos Saint Denis, fu, probabilmente, che i vigneron di Morey preferirono optare per il cru più rappresentativo della comunità; e, quindi, per evitare frizioni e dissidi interni tra le fazioni, optarono per un climat con una moltitudine di proprietari, piuttosto che per una parcella in monopolio, come il Clos de Tart ed il Clos de Lambrays (quest'ultimo, oggi, non più un monopolio, per circa 400 mq). E' importante evidenziare che questa località si è costruita faticosamente, e solo nel corso degli anni, una propria reputazione autonoma in termini di qualità distintiva dei propri vini, costretta territorialmente, da sempre (come, ictu oculi, è evidente geograficamente) tra due ben più noti comuni a vocazione viticola: quelli di Gevrey Chambertin e Chambolle Muigny; e ciò, nonostante anche la presenza di quasi 5 grand crus (quello di Bonnes-Mares è condiviso con il comune di Chambolle Musigny). La ragione di questa sudditanza è dovuta al fatto che, per intere generazioni, i coltivatori locali, incoraggiati in questa operazione dai nègoce della zona, hanno assecondato la volontà che i vini delle vigne di Morey fossero venduti con la denominazione della vicina Gevrey Chambertin (il cui blasone, già consolidato da tempo, si rivelava commercialmente più spendibile sul mercato); tutto quanto premesso ha fatto si che, inevitabilmente, per moltissimi anni, la critica enologica certificasse l'inferiorità di questo comune, declassandolo, nelle cronache, a località di mero transito tra le più blasonate denominazioni di Gevrey Chambertin a nord, e di Chambolle Musigny a sud; ad abundantiam, vi è addirittura piuttosto autorevole critica che sostiene che, prima della AOC, i vini di questo comune fossero persino venduti sotto la denominazione di Pommard, altra aoc di grande appeal e richiamo commerciale. Morey St. Denis è una denominazione che possiede caratteri di terroir piuttosto articolati: la presenza massiccia di calcare giurassico, una numerosa presenza di ciottoli e la presenza nei sottosuoli del celeberrimo fossile della Ostrea Acuminata sono skills riscontrabili anche a Gevrey Chambertin. 64 ha sono destinati a vini village, 44 ha a vini premier cru e 40 ha a vini grand cru; di questi ultimi, ne vanta la presenza di ben quattro, che si estendono per un terzo della superficie vitata complessiva; percorrendo l'arteria stradale che attraversa tutti i comuni della Cote d'Or, la Route des Grand Crus, da nord a sud, si incontra il primo di essi, il Clos de la Roche; è ubicato su terreni bruni e calcarei, è condiviso da una trentina di produttori e produce vini dalla spiccata mineralità ed energia; si prosegue incontrando il Clos Saint Denis, che produce vini aggraziati (tanto da essere definiti i "Mozart della Cote de Nuits"); si approcciano poi i Clos de Lambrays e Clos de Tart, quest'ultimo vinificato in regime di monopolio, che sono contigui al grand cru Chambertin, di cui ne approssimano sia la fama che la qualità dei terreni. I Premiers Cru sono una ventina. I vini di Morey Saint Denis rappresentano una sintesi efficace tra la potenza espressiva, virile, vigorosa e regale dei vini di Gevrey Chambertin e la suadente, eterea, quasi impalpabile grazia della generalità degli Chambolle Musigny; rispetto a questi ultimi si presentano mediamente più strutturati, meno fragranti e più flessibili, mentre, rispetto a quelli di Gevrey Chambertin, si manifestano meno robusti e vigorosi; nelle migliori versioni, questi vini esprimono, innanzitutto, un tipico contesto intriso di fitte speziature dall'accezione piccante, un frutto succoso e carnoso dai tratti sauvage, un tratto tannico dal piglio vigoroso ed una incisiva vena sapida, godibile e lussureggiante.
Abbinamento cibo-vino consigliati: la delicata potenza e la mineralità di questi vini li rendono ottimi ministri di una tavola preferibilmente ricca di materie prime di natura mediterranea, quali olive, capperi ed erbe aromatiche, adagiate su carni fibrose d'anatra, di tonno o sgombro.
GRAND CRU
CLOS DE LA ROCHE: climat dalla reputazione immensa, in virtù sia della sua articolata complessità in cui si declina da un punto di vista gusto-olfattivo. In origine, essa era individuata in un perimetro profondamente diverso da quello attuale: da circa 4.5 ha del vigneto originario, fu ampliato sino a oltre 15 ha; negli anni '70, infine, fu ulteriormente ampliato sino a raggiungere gli attuali 16.9 ha vitati, che includono 8 aree che ne costituiscono l'attuale ossatura. il Dott. Lavalle lo menzionava come "Premiére Cuvée". Delle 8 aree di cui è attualmente composto, ciascuna è dotata di proprie accezioni e reputazione, che, assieme, costituiscono il cuore palpitante di questo climat, ma, nel contempo, ne tratteggiano una personalità variabile in sfumature; queste areee, in ordine decrescente di ampiezza, sono: Clos de la Roche, di 4.5740 ha, Les Chabiots di 2.1475 ha, Les Fremiéres di 2.3600 ha, Les Froichots di 0.6410 ha, Les Mochamps di 2.5120 ha, Monts Luisants di 3.1100 ha, Les Genavriéres di 0.8020 ha e Les Chaffots di 0.0725 ha; è necessario precisare che solo una parte dell'area di Les Genavriéres, Les Chaffots e Monts Luisants sono inclusi nel Clos de la Roche; infatti, le loro zone superiori sono classificati come 1er cru e venduti sotto il nome di "Morey-Saint-Denis 1er cru Monts Luisants" e "Morey-Saint-Denis 1er cru Les Genavriéres"; l'area di Les Chaffots è anche maggiormente più articolata, poiché una sua buona quota è inclusa nel climat del grand cru Clos Saint Denis, e la parte superiore produce alcuni eccellenti cru 1er. Le caratteristiche del vino: il terreno del climat è composto da marna a netta prevalenza calcarea, con terreni poco profondi, di appena una trentina di centimetri, e piuttosto fitti di sassi e con grandi rocce che emergono dal terreno, caratteristica che conferisce l'accezione più significativa del nome di questa parcella; si tratta di un prodotto solido, che propone un'esperienza estremamente intensa già in sede di esame olfattivo, di grande profondità tannica, di grande verve dinamica gustativa, nonchè una complessa e articolata stratificazione sapida, che travolge letteralmente l'assetto papillare, rendendo l'elemento minerale il nocciolo emozionale dell'esperienza d'assaggio di questo vino; in quanto a spiccata personalità, presenta delle innegabili affinità con lo Chambertin grand cru.
CLOS SAINT-DENIS: il climat si estende per complessivi 6.62 ha. Inizialmente il vigneto, come accaduto per il "Clos de la Roche", manifestava un perimetro più contenuto, approssimandosi a poco più di due ettari e raggiungendo solo nel 1936 le dimensioni attuali. Si trova ad un'altitudine compresa tra i 270 ed i 320 metri, presentando una pendenza intorno al 15 per cento. E' parcella ubicata proprio sotto il "Clos de la Roche", e si congiunge al "Clos des Lambrays". E' composto da 3 parcelle: "Les Chaffots", "Maison Brulée" e "La Calouère". Il vino prodotto, per dna, si presenta di grande noblesse, fini speziature, e complessiva caratura di grande raffinatezza; del resto, è considerato "il Mozart dei vini della Cote de Nuits".
CLOS DES LAMBRAYS: rimandiamo la lettura di questo celeberrimo grand cru di 8.84 ha alla sezione relativa all'azienda omonima, il "Domaine des Lambrays", invitando a cliccare QUI per accedervi;
CLOS DE TART: esteso per complessivi 7.53 ha nella parte più sudista del comune. Vanta una storia che vanta nove secoli, risalendo la proprietà al 1141: il primo, dei quattro complessivi, proprietario di questo sempiterno monopole risulta essere la Maison-Dieu di Brochon; dal 2017 la proprietà è della famiglia del celebre magnate Pinault. Si trova ubicato tra i 270 ed i 300 metri di altitudine, con i filari di vite disposti curiosamente in senso orizzontale. Per quanto concerne il vino, senza dubbio, si presenta molto scuro nella colorazione e come uno dei più strutturati e caldi della Cote de Nuits, che è consigliato prediligere nelle annate meno calde; richiede mediamente lunghi affinamenti per dispiegare e raffinare il suo immenso potenziale di partenza, mantenendo sempre un profilo di grande saporosità e ricchezza gustativa, solcato da note speziate piuttosto evidenti.
BONNES MARES: inseriamo per amor di precisione un cenno a questo grand cru che, a tutti gli effetti, deve il suo cominciamento a 1.52 ha dispiegati nel comune di Morey, ma è unanimemente annoverato come un grand cru di Chambolle Musigny, poichè li vi si trovano i suoi ulteriori 14 ha e rinviamo pertanto, per una sua accurata descrizione, alla sezione del comune di Chambolle.
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Clos des Lambrays grand cru 2019
550,00 €Iva inclusa
warning TERMINATO: verifica di riapprovvigionamento annata 2023