DenominazioneVolnay
VOLNAY. E' il comune che ha dato origine ai più accreditati vini rossi di Borgogna. Ciò, perchè dotati di una cifra stilistica e di una delicata eleganza che, da sempre, ne hanno rappresentato il minimo comun denominatore dell'intera regione. E' tutt'altro che un azzardo concepire questi vini, accostandoli, per caratteristiche e dna, a quelli prodotti, in Cote de Nuits, nel comune di Chambolle. Il nome di questo comune deriva da quello di una antica divinità celtica delle acque, de Volen; nel medioevo era conosciuta, invece, come Vollenay e fu poi dichiarata Voulenay da Thomas Jefferson, quando questi si trovava in Francia, poco prima dello scoppio della rivoluzione francese; Volnay fu anche celebre perchè qui risiedevano, d'estate, i Duchi di Borgogna (anno 1250 circa), i quali ne hanno certificato, per decenni il valore. Queste terre, come accadde in tutto il resto della Borgogna, sono state sempre nelle mani del clero; in particolare, qui, nell'anno mille, l'Ordine di Malta è attestato aver avuto vigne in proprietà nel climat del Les Caillerets; cosi come il Priore di Saint-Etienne, di stanza a Beaune, vantava possedimenti nelle parcelle di Frémiets, Le Verseuil, Les Angles e La Carelle. La crescita qualitativa dei comuni limitrofi e dell'intera regione ha però rimescolato, nel corso del tempo, le antiche gerarchie, ma non ha intaccato la solida vocazione di questo territorio a produrre eccellenze assolute. E' considerato l'ultimo comune meridionale da grandi rossi di Borgogna. Il disciplinare prevede la sola coltivazione di uve pinot noir in questa denominazione.
E' un comune costituito da 212ha 126a 76ca di vigne (di cui 98ha 37a 15ca adibite a vini di categoria village e 114ha 89a 61ca adibite a 1er cru), per le quali il disciplinare prevede un grado minimo alcolico dei vini di 11 ed uno massimo di 14 ed i cui rendimenti minimi previsti sono 48 hl/ha ed i massimi consentiti sono di 56 hl/ha.
MORFOLOGIA E PEDOCLIMA DELLA AOC: un dato curioso, in premessa; cioè gli strati più profondi dei suoli di Volnay coincidono con gli quelli più superficiali (anticlinale) di Gevrey Chambertin; ciò significa che le profondità granulometriche dei terreni di questo comune, di età giurassica, hanno spinto verso gli strati più superficiali il durissimo ma nobilissimo calcare di comblachien (dal caldo colore rosato o giallastro), che, nei secoli, era sprofondato di livello, protraendo la sua presenza sino ai confini della Cote de Nuits, nei pressi di Corgolain. Infine, relativamente alla tessitura dei suoli, la generalità della composizione di quelli di Volnay è composta da marna argillo-calcarea, in cui, a seconda delle aree del comprensorio, presenziano minori o maggiori quote di argilla.
I VINI VILLAGE: addentrandosi nelle caratteristiche dei climats della denominazione, che scolpiscono i profili dei vini village, l'area che li ricomprende è divisibile idealmente in due zone: quella superiore, in cui troneggiano, al di sopra della linea dei 1er crus, i lieux-dits di Bouchères, Beau Regard, Le Village, Paux Bois, En Vaut, sur Roches, La Cave, e Ez Blanches; qui nelle marne prevale la quota calcarea, di natura dolomitica e pietrosa, che è adagiata su un substrato di terra bianca in superficie, molto permeabile; questa configurazione dei suoli determina, mediamente, vini particolarmente aggraziati, fruttati, sottili, morbidi e dotati di rara eleganza, meno strutturati e robusti di quelli prodotti dai climats village che si trovano nelle aree inferiori; questi ultimi sono posti proprio sotto l'area in cui si dispiegano, in orizzontale, i 1er cru, e si tratta dei lieux dits di Poisots, Grands Champs, Famines, La Gigotte, Lurets (etc); qui il tessuto marnoso è attraversato da quote maggiori di argilla scura, piuttosto profonde; i vini prodotti in quest'area, pertanto, sono spesso piuttosto ruvidi, austeri e di grande struttura, dotati, comunque, di una buona energia intrinseca e portati ad affinare lungamente; in generale, pertanto, questi ultimi sono piuttosto lontani dal modello paradigmatico rappresentato dai Volnay classici, dotati di incomparabile finezza, giocati sulle sfumature e su strutture, generalmente, più agili e sottili.
I VINI 1ER CRU: anche per questa categoria di vini, i cui climats che ne danno origine che attraversano, come una vasta cintura orizzontale, tutta la denominazione, delimitati, come detto, a nord ed a sud dai climats village, vi sono importanti distinguo da evidenziare; a livello geografico, i climats 1er cru costituisono una compatta ed omogenea struttura di parcelle a mezza costa, circostanza confermata dal fatto che il territorio della denominazione non è, come ad esempio avviene per la adiacente Pommard, segnato dal taglio dirimente e profondo di una Combe (termine con cui si indica un rilievo di età giurassica che ha contribuito a creare un fondo valle), che ha separato il territorio in due entità morfologiche distinte; in questi luoghi, anzi, la sua presenza, in senso orizzontale ed in versione secca (cioè che non ha prodotto depositi sabbiosi) si distende su tutta l'area comunale, ed è stata in grado di scolpire un'identità morfologica comune dei terreni della aoc; ad onor della precisione, l'area settentrionale del comune, quella posta ai confini con Pommard, è caratterizzata sia da qualche deposito di limo, proveniente dal cono di deiezione della Combe de Pommard, sia da un substrato profondo argillo-calcareo, che apporta un tratto di bella eleganza ai vini prodotti dai vigneti posti in quest'area; tuttavia, più ci si eleva verso la sommità delle colline, e meno le vigne, che sono esposte ad est, beneficiano di un buon soleggiamento; proprio per questo, ad esempio, i filari posti più in basso nel climat Les Fremiets sono un pò più precoci nella maturazione rispetto a quelli della parte alta; l'interessante climat Les Angels, esposto decisamente verso nord est, propone vini di bella energia interna e carattere; un pò più rustici (ma all'interno dei singoli filari vi sono anche importanti differenze qualitative) appaiono, invece, i vini prodotti dalle viti ubicate negli adiacenti climats Les Brouillards e En l'Ormeau; proseguendo la nostra escursione, proprio sopra i Les Fremiets, ci si imbatte nei climats Chanlin, Pitures e Clos des Ducs, di spessore qualitativo assolutamente rilevante: infatti, qui, i suoli sono ricchi di scheletro, prevelgono le terre bianche ed un sostrato pietroso, i quali contribuisce a profilare magnificamente le percezioni fruttate dei vini che provengono da queste aree, ma solo di quelle figlie di annate piuttosto equilibrate; infatti, in quelle meno ispirate, in cui la maturazione fenolica non si è compiuta perfettamente, possono palesare una maggiore ed evidente opacità aromatica complessiva, perdendo parecchio del loro appeal. I terreni, invece, posti a ridosso della aoc della confinate Meursault, sono caratterizzati dalla presenza di calcare di epoca giurassica, della medesima fattura di quello riscontrabile in Cote de Nuits; questa venatura bianca, che dona un bonus di raffinatezza ed eleganza ragguardevoli ai vini ivi prodotti, è ben presente nei climats di Santenots, Chevrets, Caillerets ed in misura minore nei celeberrimi En Champans e Carelle sous La Chapelle; i vini di quest'area sono, senza dubbio, i vini più ricchi di nobile struttura, che combinata con una eleganza notevole, producono i vini tra i più rappresentativi in questa aoc; a sud di quest'area vi sono altre parcelle 1er cru, come Gigottes, Carelles dessous, Ronceret (forse la parcella più degna di nota, con terreni pietrosi), Aussy, Lurets e Robardelles, che danno luogo a fini meno altisonanti, ma, comunque degni di nota. Sul versante che volge lo sguardo a Monthelie, vi sono due climats di grandissima qualità, il Clos des Chenes ed il Taillepieds, che sono ubicati un pò più in alto dei propri climats dirimpettai, dove le terre sono più chiare; le parti inferiori e mediane di questi due climats, grazie alla maggior quota di argilla, danno luogo a vini più intensi e concentrati, mentre le aree superiori danno luogo a vini più verticali, fruttati ed eleganti; infine, va menzionato un climat speciale, delimitato da molti muretti a secco e che beneficia, pare, di un microclima, proprio per questa sua esclusività perimetrale, che lo isola dal contesto: si tratta del Clos de La Bousse d'Or, in cui prevalgono struggenti note ematiche e note fruttate particolarmente concentrate; da ultimo, si incontra il Clos du Verseuil, un monopole del domaine Y. Clerget, esposto a nord-est, che si segnala per una finezza estrema ed una eccellente tensione gustativa; qualche affinità qualitativa, in diesis minore la ricava il dirimpettaio climat Clos d'Audignac; infine, si segnalano il Clos de la Barre, che è capace di esprimere vini di straordinaria trama aromatica, potenza, compattezza, associati a grazia tannica ed il rarissimo Clos de la cave des Ducs, vinificato da B. Leroux, cui non difettano sbuffi di classe sopraffina.
Abbinamento cibo-vino consigliati: la delicatezza di tocco di un Volnay trova la sua massima espressione nell'abbinamento con la carne di piccione.
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Volnay 1er cru Caillerets 2016
85,00 €Iva inclusa
warning TERMINATO: annata 2022 in verifica di riapprovvigionamento per l'inverno 2024
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Volnay 1er cru clos du Verseuil monopole 2016
85,00 €Iva inclusa
warning TERMINATO: annata 2022 in verifica di riapprovvigionamento per l'inverno 2024