Domaine Bruno Clavelier. I vini di Bruno Clavelier. Nominativo imprescindibile per gli amanti della denominazione, perchè alfiere dei vigneron bio (certificazione Ecocert) e biodinamici (ma non certificato) sino al midollo, vero uomo di terroir, con cognizioni sempre precise e stimolanti che riguardano i differenti terroirs a sua disposizione, con un focus davvero ammirevole per la geologia dei terreni. Il felice estro di Bruno è coadiuvato da un parterre di vigne di famiglia di prim’ordine: la maggior parte sono state reimpiantate dopo l’evento fillosserico, negli anni ’30 e ‘40; in particolare, le vigne più vecchie sono per lo più ottuagenarie e derivano da selezioni massali. Le rese sono molto ridotte per favorire al massimo la qualità, eccezionale, della materia prima, valorizzata anche grazie ad un grande lavoro di valorizzazione dei suoli e delle ricchezze minerali dei sottosuoli dei climats di cui dispone l’azienda; la concimazione delle viti è effettuata in stile tradizionale, mediante l’utilizzo di fertilizzanti organici e massimo impegno nel lavoro manuale; i lotti di Clavelier vantano il felice primato di non risentire di fertilizzanti chimici sin dalla fine degli anni ’70; la risultante di questo lavoro accorto sono sempre uve dotate di corretta concentrazione, sane ed equilibrate, in particolare, in termini di acidità, indispensabile per preservare la finezza dei grandi Borgogna. Le parcelle del domaine, che sono l’ossatura del patrimonio viticolo, non rappresentano l'unico lascito; Bruno ha studiato ed osservato con attenzione il lavoro di suo nonno Joseph, per almeno dieci anni. Nel corso degli anni, ha costruito una nuova cantina e l’ha dotata di attrezzature moderne (pressa pneumatica, tavolo di smistamento, ecc.); ha poi costruito una cantina di stoccaggio e imbottigliamento e ampliato la cantina di invecchiamento dei vini. Dal 2003, sua moglie Valerie ha iniziato a lavorare con lui. Sono state fatte nuove acquisizioni di parcelle: ai vigneti di famiglia sono stati aggiunte altre parcelle, per un totale, attuale, di circa 6.5 ha di parco vitato a disposizione. Tutta la produzione viene imbottigliata al domaine. Bruno è uno dei pochi vigneron a preparare un cuvee dedicata per ogni climat. La sua produzione si attesta su quindici tipologie di vino. Lo stile di vinificazione denota una mano leggera e sopraffina: avviene in tini di rovere troncoconici; la fermentazione avviene esclusivamente mediante utilizzo di lieviti indigeni e dura circa tre settimane, durante le quali vengono praticate morbide follature manuali; l'utilizzo dei raspi è sempre misurato, influenzato dalla natura delle vigne e dal millesimo e non supera mai una percentuale del 20 per cento; dopo il naturale assestamento post-fermentativo, i vini vengono posti nelle botti piccole in cui svolgono la malolattica, in modo del tutto naturale, con rialzo delle temperature, durante la primavera successiva alla vendemmia; l’elevage avviene per 16-18 mesi in botti piccole di rovere francese (Troncais, Allier). La percentuale di legno nuovo è di circa un terzo per i premier cru e per i grand cru, un po' meno per le denominazioni village. I vini, infine, non subiscono alcuna chiarifica o filtrazione; gli imbottigliamenti sono effettuati mediante insufflo di gas neutro, al fine di minimizzare i contributi di S02. I periodi imbottigliamenti vengono effettuati in base al calendario lunare e le condizioni meteorologiche. Un po’ di storia. Il domaine insiste su Vosne-Romanee sin dal XVIII secolo; dopo i terribili anni della fillossera, peronospora, oidio e la prima guerra mondiale, Joseph Brosson, nonno materno, che sviluppa il domaine nel ventennio 1935-1955 anni. Fino alla ascesa a regisseur da parte di Bruno Clavelier, la produzione del domaine veniva venduta en fût ai negotiant, ad opera della maison Clavelier, all’epoca guidata dal ramo paterno della famiglia. Questo negoce era stato fondato nel 1935, a Comblanchien, da Antoine Clavelier, nonno paterno di Brun, e si era guadagnato subito una buona reputazione, grazie ad una politica orientata alla qualità. Nel 1978, John Gerard e Andre (il padre di Bruno), i tre figli d'Antoine, assumono la proprietà fino al 1991, quando il negoce viene venduto. Nel 1987, dopo una lunga carriera nel rugby, Bruno Clavelier decide di guidare il domaine, dopo aver completato il suo diploma in enologia presso la Facoltà di Digione. Attualmente, il domaine possiede 4.31 ha totali, distribuiti su ben 11 climats, distribuiti tra le aoc di Corton, Gevrey Chambertin, Chambolle Musigny, Nuits St Georges e Vosne Romanee.



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